In momenti come questi mi rendo conto di aver fatto la scelta giusta, poco meno di un anno fa ancora una volta ho lasciato tutto, un lavoro in pieno centro a Milano, fra persone in tailleur, giacca e cravatta, con l’autista e il maggiordomo. Ho rischiato tutto o forse era fino a quel momento che stavo rischiando davvero tutto. Volevo svegliarmi felice al mattino e l’intuito mi diceva che la mia felicità era nel sorriso di qualcun altro, altrove. E così mese dopo mese ho cominciato a comprendere di chi fosse quel sorriso, di chi fossero quei sorrisi. L’ho capito anche grazie a due ometti zen (che adoro), perché nella luce dei loro occhi brilla la mia stessa luce quando guardo e penso ai miei allievi. Grazie di esserci, infinitamente grazie.